mercoledì 16 agosto 2017

Unboxing autoradio sintolettore CD ALPINE CDE-193BT

Unboxing autoradio sintolettore CD ALPINE CDE-193BT
Finalmente dopo parecchio tempo oggi vediamo un altro unboxing. Trattasi di un’autoradio, un sintolettore CD per i perfezionisti, con funzionalità di viva voce Bluetooth . Non è il modello più costoso e di punta della Alpine con formato 1 DIN, ma le differenze sono minime. Una di queste è la possibilità di registrare fino a 5 telefoni diversi sul modello CDE-195BT, ma la differenza di prezzo è notevole, anche un 30/40% in più.
Ho optato quindi per un modello con Bluetooth integrato, anche se non nascondo che avendo 3 telefoni (2 personali e 1 aziendale) avrebbe fatto comodo la gestione di più device, per avere la possibilità di gestire le chiamate direttamente dall’autoradio. Recentemente è uscita una legge che sanziona gli automobilisti colti in fragranza di utilizzo del cellulare durante la guida.
Per ovviare a ciò molti preferiscono il vecchio auricolare con cavo o Bluetooth, ma il sottoscritto preferendo ascoltare la musica in auto con entrambe le orecchie ben libere e non tappate è stato costretto ad acquistare un’autoradio Bluetooth.
Avevo possibilità di risparmiare qualcosina scegliendo la versione senza lettore CD, ma per poche decine di euro in più ho preferito il modello con il lettore e con funzionalità avanzate per il tuning di impianti Hi-Fi car di un certo livello: ovviamente non legge i DVD e ne tanto meno i Blueray se a qualcuno interessa.
Spesa totale di 147 euro, sfruttando anche un piccolo sconticino e ovviamente acquisto in internet.
Bando alle ciance iniziamo l’unboxing.
Esternamente si presenta come una classica scatola ad apertura verso l’alto tramite linguetta.
Il caldo in questi giorni (43 gradi nella mia zona) ha fatto scollare un po’ il fondo della scatola, ma niente di che.
Come potete vedere esternamente sulla confezione, oltre al modello sono riportati anche parecchi loghi che richiamano le caratteristiche tecniche del prodotto.

Dopo aver aperto la scatola vediamo subito disposti:
  • Il porta frontalino dell’autoradio al cui interno troviamo una gradita sorpresa, il microfono per l’utilizzo come Bluetooth

  • Un set di distanziatori, viti fissaggio e aste per rimozione autoradio e il connettore di collegamento con attacco ALPINE proprietario da un lato e connettore ISO dal l'altro

Un separatore di cartone separa gli accessori (non molti a dire al vero) dal pezzo forte, ovvero l’unità.

Avvolta in uno strato di protezione riempito d’aria la protegge sia dagli urti che dal caldo, un secondo sacchetto fa si che non entri polvere o altro, mentre infine un cappuccio di imballaggio soffice protegge il frontalino. Sembra veramente un imballaggio a prova di carro armato ……
A parte troviamo anche un sacchettino contente in breve manuale d istruzioni multilingua, un CD con l’intero manuale in formato elettronico (immagino anche multilingua) e le solite certificazioni.

Analizzando il Frontale dell’autoradio si nota subito la presenza di molti tasti di cui alcuni dedicati alla telefonia e ai parametri per il settaggio di un impianto audio avanzato. C’è pure la possibilità di cambiare i colori dei led e il messaggio di avvio.

Sul retro troviamo invece molte connessioni, indice di flessibilità di collegamento: partendo dai classici fili che compongono il connettore ISO, fino ad arrivare alle uscite pre-out per canale frontale, posteriore e subwoofer. C’è poi il controllo per comandi al volante e l’ingresso Microfono. Si sono poi ulteriori cavi e connettori di cui ignoro il funzionamento, solo il manuale saprà spiegarne utilizzo.
Concludo dicendo che si tratta di un prodotto di fascia medio-alta e con la qualità che solo ALPINE può dare.
A breve installerò l’autoradio e vi farò sapere con una breve recensione come funzionano le varie caratteristiche, dopo ovviamente una buona lettura del suo manuale di istruzioni.
A seguire breve video dell’unboxing.

Grazie a tutti e alla prossima.

Video dell'unboxing:

martedì 23 maggio 2017

Unboxing e recensione kit 2 vie Herz DSK 165.3




Eccoci ad un altro unboxing. Oggi vi presento un prodotto inerente al car audio, ovvero un kit di altoparlanti a 2 vie prodotto da Herz. Trattasi del kit della serie dieci precisamente il modello DSK 165.3.


Esteticamente la confezione è molto accattivante come grafica e riporta in modo completo le caratteristiche tecniche  del prodotto:

  • Dimensione Woofer 165 mm

  • Dimensione Tweeter 24 mm

  • Tenuta in potenza 160w picco e 80w RMS

  • Impedenza Kit 4 ohm

  • Sensibilità 93 dB SPL

  • Crossover di tipo passa alto con frequenza di taglio a 3,5 kHz e pendenza 12 dB per Ottava

  • Peso del woofer 0,74 Kg

  • Peso del tweeter 0,03 Kg

  • Peso del crossover 0,16 Kg

  • Varie marcature di conformità, esempio CE

  • Logo Elettromedia, azienda Italiana (ma prodotto assemblato comunque in cina per abbattere i costi)

Dalla descrizione tecnica è facilmente intuibile che il kit è composto da:

  • 2 Woofer da 165mm

  • 2 Tweeter da 24 mm

  • 2 Crossover con cavi già spellati pronti al collegamento

  • 2 set di accessori per tweeter per fissaggio piano o angolato tra 90 o 45 gradi

  • Un seti di accessori per il fissaggio con dime e clip

  • Manuale di istruzioni per la serie 10 e certificato garanzia

Il confezionamento interno è accurato e la disposizione dei componenti all’interno dell’imballaggio segue un interessante meccanismo di incastro.

I woofer hanno un buon peso imputabile al magnete di dimensioni adeguate e protetto da un rivestimento i gomma di protezione, ma che non inficia sulla riproduzione del suono. Sostenuto da un cestello in lamiera tinta nero standard con fissati i connettori faston per il collegamento. I woofer hanno una membrana costituita da carta pressata idrorepellente, non è rigidissima e si riesce a piegare ma il fatto che sia resistente all’acqua può essere di aiuto per le installazioni difficili nel campo automotive. Gli altoparlanti hanno un esclusivo profilo Vcone, ovvero senza cupolino centrale per aumentare la superficie e la qualità generale. Nel retro è riportato numero di serie, modello, impedenza nominale e potenza pari a 120w.

I tweeter sono davvero piccoli ma tenendoli in mano si sente che sono un prodotto di qualità. Hanno un filo rosso identificato con un’etichetta bianca per identificare il positivo durante l’installazione. Molte recensioni dichiarano il tweeter incluso in questo kit come ottimo prodotto. Nel retro è riportato modello, impedenza e potenza pari a 80w.
La somma della potenza di Woofer + Tweeter risulta pari a 120+80  = 200w, nelle specifiche è 160w, mentre ragionevolmente è 80w effettivi.    

I crossover sono delle scatolette di platica anche di discreta fattura. Hanno i spezzoni di filo per collegare ingresso e 2 uscite: un woofer e un tweeter. Dal peso contenuto penso che contengano solamente un filtro passa alto fatto con condensatore e non passa bassa fatto con grosse bobine.

Impressioni d’uso del kit: installato sulla mia punto il suono risulta molto corposo. Mancano i bassi profondi, penso sotto i 50/60 Hz, in compenso la gamma degli alti è ben costituita è la stereofonia è ben avvertibile. Hanno un’ottima tenuta in potenza, con il mio amplificatore è difficile farle distorcere.Sicuramente rendono bene anche con impianti audio di serie, ma consiglio sempre amplificazione dedicata.

Veniamo ora al prezzo. Acquistato il kit + un paio di griglie neutre dedicate alla serie dieci in un noto rivenditore online di materiale audio per auto alla modica cifra di 98 euro. Trattasi di altoparlanti comunque di entry level, ma suonano molto bene e sicuramente il prezzo vale l’investimento.

Verdetto finale: acquisto sicuramente consigliato come rapporto prezzo/prestazioni imbattibile, complimenti Herz!

A seguire video dell’unboxing e semplice recensione caratteristiche tecniche:

domenica 9 aprile 2017

Impianto Audio Punto Prima Serie 98

Buongiorno a tutti!

Oggi vi presento un progetto che ho iniziato ancora più di 4 anni fa e ancora in fase di elaborazione.
Trattasi della modifica all’impianto audio di serie della mia attuale auto, una Fiat Punto 55 del 98.
Purtroppo questa autovettura di fascia economica esce di serie senza dotazioni audio particolari, se non le piccole griglie sul cruscotto per alloggiare altoparlanti da 85mm e una predisposizione per il bagagliaio per altoparlanti da 10cm. Preciso che ho trovato i collegamenti elettrici solamente per la predisposizione a cruscotto, assente invece quella a bagagliaio.
Gli altoparlanti da 85mm a cruscotto gli ho trovati già quando mi hanno venduto l'auto; niente di particolare comunque.
Per iniziare ho comperato un kit FUSION coassiale economico da 10cm e 30W RMS per il posteriore e portato una coppia di cavi per altoparlanti da 0,5mm2 partendo da dietro l’autoradio (molto agevolmente visto che il retro della plancia è accessibile e visibile), passando sotto il battitacco di plastica fino al bagagliaio. 
Poi ho applicato dei condensatori di filtro agli altoparlanti di serie disposti nel cruscotto in quanto con le basse frequenze distorgevano parecchio. Praticamente data la loro dimensione esigua, sono stati trasformati in tweeter.

In questa situazione avevo migliorato ma il suono peccava di corposità dato dal basso. 
Decisi quindi di lavorare sul pianale posteriore del bagagliaio dove avevo spazio e semplicità di manovra. In seguito mi sarei pentito di aver sprecato tempo e denaro per tale soluzione.

Si trattava di una soluzione anni 80/90, si sostituisce il pianale originale del bagagliaio con uno sagomato in legno e si applicano degli altoparlanti. La mia soluzione ha previsto una soluzione progettuale tipo sandwitch, cioè gli altoparlanti sono stati fissati su una tavola rettangolare di generose dimensioni. La stessa è stata, dopo l’applicazione degli altoparlanti, avvitata ad una seconda tavola che costituisce la forma del precedente pianale e rinforzato il tutto da una struttura in metallo per evitare le flessioni del legno. Ho protetto il fori per gli altoparlanti realizzando in casa una griglia a maglia larga e poi ricoperto tutto incollando della moquette acustica nera.
Gli altoparlanti usati sono un KIT 3 vie + cross over della CAOS UNLIMITED da 400 W, marca di un distributore italiano ma di fabbricazione sicuramente cinese e con specifiche di tenuta in potenza gonfiate per il prezzo che gli ho pagati.

Nell’insieme il nuovo pianale fa la sua figura ed è discreto in quanto non si vede cosa c’è sotto. Ho perfino ricostruito i ganci che vengono usati per bloccare il pianale alla struttura laterale per non farlo sobbalzare.
Subito mi sono reso conto dei seguenti problemi:
  • Appesantimento del posteriore (pensate che tutto il pacco altoparlanti più nuovo pianale peserà più di 10KG)
  • Non è più possibile sollevare il pianale con l’apertura del bagagliaio (dato il suo peso i pistoncini non ce la fanno)
  • Ho ridotto il volume utile del bagagliaio già sacrificato dall’impianto GPL e dalla ruota di scorta
  • Collegando le casse all’autoradio si perde completamente l’effetto STEREO nella musica che si ascolta.

Ho pensato quindi che il motivo potesse essere la scarsa potenza di amplificazione data dall’autoradio a compromettere un minimo di stereofonia. Decisi cosi di comperare sempre dallo stesso distributore e dalla stessa marca CAOS UNLIMITED un amplificatore esterno 4 canali.
Sulla carta parla 130W RSM su 4 ohm per 4 canali oppure 235 W RMS su 2 ohm per 4 canali.
Funziona pure in modalità a ponte  con 390 W RSM per 2 canali.
L'amplificatore è stato piazzato nel bagagliaio nascosto sotto un secondo pianale di legno per nascondere il bombolone GPL e altri accessori, tipo le luci di ricambio ed il triangolo.
Monta 2 fusibili da 25 A l’uno, ma mi sa tanto di cinesata anche questo con valori di potenza gonfiati.
Sta di fatto che lo ho preso insieme ad un kit per portare l’alimentazione e il segnale audio dall’autoradio all’amplificatore, di una marca che ora non ricordo, ma dovrebbe essere stata una controllata da Rockford Fosgate. Il cavo di alimentazione, un 10 mm2 lo ho passato sotto il battitacco sinistro, facendo un po’ di difficoltà per sbucare nel vano motore. Il cavo segnale lo ho passato sotto il battitacco destro con meno difficoltà.
Collegato tutto provo l’amplificatore con il pianale con solo due canali ma si sentiva che mancava della potenza… fortuna che avevo gli altri 2 canali. Ho quindi provveduto a collegare a ponte le uscite, ora il suono risultava forte e dinamico, ma appena si tende ad alzare un po’ troppo il volume la distorsione si fa comunque sentire parecchio: non so se sono altoparlanti o amplificatore.
Ho continuato ad ascoltare cosi la radio per un anno, in cui mi sembrava comunque di avere il cantante chiuso nel bagagliaio e la dinamica stereo non era comunque per niente migliorata.
Un giorno ero in macchina con un collega di lavoro (ma la stessa cosa la notai con tante altre auto in seguito) e ascoltavo la musica provenire dall’impianto di serie con predisposizione per altoparlanti in portiera. Non si sentiva affatto male malgrado la risicata potenza dell’autoradio. Sono rimasto cosi un pochino deluso di tutto il lavoro che avevo imbastito (altoparlanti aggiuntivi + pianale lavorato artigianalmente + amplificatore aggiuntivo) e dai soldi comunque spesi. Mi informai un attimino su dei forum specializzati in hifi car. Li ho scoperto che prima di passare sul posteriore dell’auto, bisogna lavorare sull’anteriore nelle portiere. Qui ora nasce il problema, in quanto la FIAT all’epoca non aveva come predisposizione l’altoparlante da portiera con una tasca specifica.
Per puro caso trovai su un annuncio ebay un privato che vendeva un paio di tasche doppie (montano doppio woofer l’una) usate per altoparlanti da 165 mm adatte per FIAT punto 98 3 porte, già rivestite di finta pelle grigia.
Sono riuscito a strappargliele ad un prezzo onesto, se non ricordo male sui 100 euro compresa spedizione. Ma il tipo che me le ha vendute non era onesto come il prezzo. Infatti una volta aperto il pacco scopro che una delle 2 tasche aveva preso umido (probabilmente la pioggia che entrava dalla portiera) marcendo il legno e deformando in parte la struttura. L’altra aveva i supporti per le griglie totalmente rovinati e griglie in pessime condizioni.

Non mi sono arreso, ho ripulito il marcio, ho ricostruito la parte interna della struttura, applicando un fissaggio di rinforzo con colla e viti. Ho comperato una nuova coppia di griglie della Phonocar in sostituzione a quelle rovinate. Una ripulita e le tasche sono tornate come nuove pronte per essere montate.

Solo ora iniziava un lavoro che mi ha portato via il poco tempo che avevo, ultimandolo solamente dopo un altro anno e mezzo. Si tratta di smontare tutta la “cartella” (il rivestimento in finta pelle) di entrambe le portiere per adattare il tutto alle nuove tasche porta altoparlanti.
Dico un anno e mezzo perché avevo a disposizione solamente alcuni fine settimana e speravo che non piovesse, altrimenti era una giornata persa e qui dalle mie zone durante l’anno piove molto.

Ho dovuto quindi prima tagliare una parte della lamiera della portiera per fare spazio ai magneti degli altoparlanti. Ho poi rivestito tutto l’interno della portiera con della guaina bituminosa incollata a caldo per dare rigidità alla sottile lamiera della carrozzeria, creando una sorta di cassa di risonanza.

Ho provveduto poi a far passare 2 coppie di fili dalla portiera a dentro l’abitacolo sfruttando e modificando il già presente connettore di sgancio rapido. Ho approfittato per portare anche una coppia di cavi anche in prossimità del pomello di regolazione degli specchietti laterali in previsione per un futuro tweeter.

La parte più complessa è stata rivestire tutta la portiera con una nuova pellicola protettiva contro la pioggia. Qui le normali colle hanno fallito, dal bostik all’attack, pure il silicone. Ho preferito quindi usare il biadesivo e ripassare eventualmente con del silicone i punti da sigillare.

Fissata la pellicola ho riagganciato in
sede la cartella, ma prima ho praticato 2 fori in prossimità del magneti dei woofer per poi fissare il tutto saldamente con viti e colla.
Il risultato non è sicuramente professionale, ma apprezzabile e cosa non da poco ultimato per entramnbe le portiere.
Ora sono in attesa di acquistare almeno un kit 2 vie da installare sul frontale dell’auto per provare finalmente un fronte sonoro come si deve.

Al prossimo aggiornamento.

domenica 19 marzo 2017

Estrazione APK Android MaxMonitoring SolarMax

Buongiorno a tutti.

Per tutti quelli a cui non interessa il procedimento di estrazione dell'applicazione, metto direttamente il link per scaricarla ed in seguito installarla abilitando precedentemente l'installazione di app da fonti sconosciute: https://mega.nz/#!SANlWA7Y!MO-rf8PB0refE2-AUtTLTjbfEZdjm1Ou5eaXpdmnT7w

Ma veniamo all'articolo di questo post: quante volte vi è capitato di non riuscire a trovare più un'applicazione nel Play Store di Google a seguito della rimozione, magari da produttore o da Google stessa?
Oggi vi presento un metodo per recuperare tali applicazioni a condizione che almeno una sia installata su device.
Partiamo dalla mia esigenza. La casa dei miei genitori è dotata di pannelli fotovoltaici collegati ad un inverter SolarMax s4200 con funzionalità di rete. Questo vuol dire che fin dalla sua installazione abbiamo sfruttato l'apposita applicazione presente nello Store per visionare sia la produzione istantanea ma anche tutti i log relativi agli anni e ai mesi. Questo lo reputo fondamentale, poichè è l'unico mezzo che uno possiede per capire se ci sono stati dei cali di rendimento, probabilemnte a causa di guasti nei pannelli o nell'inverter.
Giusto tempo un paio d'anni e con l'arrivo di Android 6 l'applicazione SmartMonitorig viene rimossa sia dal Play Store di Google, sia dal loro sito internet di supporto.
Ho provato a contattare l'azienda per capire se era possibile ripristinare l'applicazione almeno nel loro sito, ma così non è stato.
Come si dice? Se Maometto non va alla montagna, allora è la montagna che va da Maometto.
Mi sono un attimo documentato e ho scoperto la possibilità di estrarre  il file di installazione (praticamente un eseguibile, solo che ha estensione .apk) partendo da un'applicazione già installata.
Ho optato per il software  APK Extractor disponibile gratuitamente su Play Store.
Dopo averlo installato e lanciato, ho cercato la mia applicazione che avrei dovuto esportare: Max Monitoring

Ho premuto i 3 pallini a destra e poi la ho selezionata con la flag. In seguito ho lanciato la procedura di salvataggio app tramite il pulsante a forma di freccia rivolta verso il basso posizionata in alto a destra.
Per questo post è tutto, al prossimo!

giovedì 9 febbraio 2017

Autocostruzione caricabatterie litio 18650 super economico

Buongiorno a tutti.
Dopo un leggero periodo di inattività sul blog vi presento un semplice progettino che ad alcuni potrà essere una manna dal cielo.
Trattasi di un economico caricatore di batterie al litio tipo 18650.
Per chi non lo sapesse le batterie al litio formato 18650 (18 mm di larghezza e 650 mm di lunghezza) sono le più diffuse batterie per l'elettronica di consumo. Vengono usate in quasi tutti i PC portatili, negli accessori alimentati a batterie (oggi sempre + frequenti) come torce LED, casse bluetooth, giocattoli e perché no anche in tutti i nostri power bank.
Dovendo smaltire alcuni vecchi PC portatili in piazzola ecologica, ho preferito recuperare il loro pacco batterie. Una volta aperto ho trovato le singole celle che opportunamente separate e verificate possono essere riutilizzate.
Ma come fare ora per ricaricarle? Molto semplicemente con un circuito elettronico che provvede a tutte le funzioni di verifica, carica e protezione della batteria. Tale circuito è basato su un chip: TP4056. Basta che andate su Google e cercate la sigla del chip e vi si aprirà un mondo di progetti.
Iniziamo a presentare quindi kit di materiali che serviranno a costruire il progetto:



Iniziate con il stagnare tutti i contatti di ingresso (sono visibili dalla parte del connettore MINI USB) delle schede elettroniche senza spezzarle con il filo elettrico. I positivi IN + tra loro, idem per i negativi IN - (io ho usato 2 cavetti di colore bianco per il negativo e arancio per il positivo, ma se avete i rispettivi nero e rosso è anche meglio).
Alla fine il risultato dovrebbe essere circa questo collegando anche uno spezzone di filo più grosso per l'alimentazione di tutte le schede. Mettete ora a scaldare la pistola per la colla a caldo perché ci servirà nella prossima fase.

Ora passiamo all'assemblaggio degli slot per le batterie. Prendetene uno alla volta e verificate che sulla parte posteriore non ci sia dello sporco, idem per la tavoletta di legno, questo per facilitare l'adesione della colla. Posizionate inizialmente il porta batterie in posizione sulla tavoletta allineandolo con un angolo della stessa. Segnate poi con un pennarello o matita il perimetro dell'alloggiamento, in modo da facilitarvi poi il posizionamento. Io ho preferito allineare il polo negativo verso il lato inferiore della tavoletta, ma voi potrete anche invertire il senso dato che i cavetti di collegamento sono lunghi a sufficienza. Ora con un movimento rapido e preciso applicate la colla solo sulla tavoletta di legno in modo da coprire il più possibile l'area disegnata. Subito dopo posizionate lo slot e premete con forza per un po fino a che la colla non risulta solidificata. Ora fate fare un risvolto a cavo nero (rosso se avete montato al contrario) e incastratelo nella fessura che si è generata dallo spessore delle colla tra il legno e la plastica fino a giungere al capo del filo rosso come foto qui visibile.

Proseguite con l'incollaggio degli altri moduli. Prendetevi il tempo necessario per assicurare un buon incollaggio. Incollate poi anche i restanti lati superiore e inferiore del porta batteria in moda da dare in aspetto più omogeneo e rafforzare ancora di più l'oggetto che state costruendo.


Fissati tutti gli slot applicate la colla per fissare ancora meglio i cavi che risultano esposti.




Ora è il turno delle schede elettroniche. Vanno fissate tutte e 5 insieme nello spazio rimasto e centrate rispetto i porta batterie. Segnate anche qui se vi è più comodo. Allontanate i cavi rossi e neri che vi danno fastidio. Applicate abbondantemente la colla sulla tavoletta e poi premeteci sopra le schede, facendo attenzione di rimanere in linea con il bordo del legno per avere un risultato gradevole (io le ho fissate un po inclinate, ma non si nota molto).
Il prossimo passo consiste nei collegamenti elettrici dei cavi che vanno a caricare le batterie. Stagnate quindi tutti i fili rossi rispettivamente dove c'è scritto OUT+ / B+ e i fili neri dove c'è scritto OUT- / B-. Fate attenzione a non mescolare le uscite, cioè procedete con una coppia alla volta di filo rosso e rosso per ogni slot. I fili troppo lunghi che avanzano o li accorciate tagliandoli o li inserite come ho fatto io tra gli spazi tra uno slot e l'altro bloccandoli con della colla. Terminate di applicare la colla a caldo su tutti gli spigoli e angoli. Mettetene anche un po sui collegamenti frontali dove sono presenti i connettori MINI USB. Questo è il risultato finale ottenuto, anche se la foto non è delle migliori non è venuto male.


Ora il progetto è terminato, potete alimentare il circuito con un alimentatore da 5 volt recuperato anche da un vecchio PC (usate il cavo rosso e non il giallo) oppure collegate direttamente un cavo MINI USB - USB A direttamente ad un carica cellulare o porta USB del PC. Fate solo attenzione che collegando tutte 5 le batterie l'assorbimento dell'intero circuito può salire fino a 5 Ampere poiché ogni singola scheda carica la cella al litio ad un massimo di 1 Ampere. Ovviamente se la corrente a disposizione è minore il circuito si adegua di conseguenza e i tempi di carica di allungano.
Alimentato il circuito si accendono tutti i led verdi ad indicare assenza di batterie. Inserendo una cella al litio parte in automatico il caricamento e si accende il LED rosso. Quando la batteria risulta completamente carica si accende il LED verde. Ora è possibile togliere le batterie ed usarle.


Spero di aver fatto la felicità di qualcuno con questo progetto, in quanto con un minimo di manualità ed una spesa minima è possibile costruirsi un progetto davvero utile. Sono ben accetti consigli o migliorie per il progetto.
Alla prossima.